domenica 14 dicembre 2014

Come inchiostro tra le dita

Ho sempre amato scrivere. Fin dalla più tenera età le parole mi piacevano più delle caramelle. Le masticavo in fretta e furia e le sputavo fuori con foga. Per fortuna per i miei genitori, questa mia impulsività nell’apprendere parole nuove si placò non appena azzannai carta e penna, degustando per la prima volta l’inconfondibile dolcezza della scrittura.
Avevo trovato il modo per rincorrere la mia fantasia sui banchi di scuola e dipingere il mondo con le mie parole. Perché scrivere è come disegnare, colorando le nostre idee con l’inchiostro.
Il sogno di diventare scrittore si intrufolò nei miei pensieri non ancora incominciata la seconda elementare. Il desiderio frenetico di scrivere per professione mi fece ingozzare di nuove parole, sempre più buone. Un giorno, per caso e per fortuna, assaggiai una prelibatezza alquanto sfiziosa: la lettura.
D’un tratto venni risucchiato in un mondo del tutto nuovo. Jules Verne, Roal Dahl e J. K. Rowling entrarono nella top ten dei miei autori preferiti, capaci di sconvolgere ogni mia previsione sul finale del libro.
Benché ancora oggi mi sguazzare nella trama di qualche libro appassionante e mozzafiato, non riesco tuttavia a farmi cullare completamente dalle parole dell’autore di turno.
Mentre scrivo, invece, un dolce formicolio mi stuzzica le idee, l’inchiostro mi accarezza lo sguardo e si riversa sulla carta, la farina da impasto che più preferisco.
Qualunque sia la vostra passione, coltivatela al meglio e gustatevela: buon appetito!
L.C.

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