domenica 30 novembre 2014

Che cos’è per voi la letteratura?

Monaci amanuensi intenti a trascrivere pergamene vergate in lingua d’Oil, Giacomo da Lentini concepisce il sonetto alla corte di Federico II, i divi dello Stilnovo celebrano le loro amate in cambio di un saluto. Infine, Dante e la sua Commedia si accomodano nell’ultima carrozza del treno della nostra memoria.
Questa pioggia di flash che vi ha appena invaso la testa non combacia esattamente con la storia della letteratura, materia da sempre titolare nei licei umanistici italiani.
Ma che cos’è la letteratura? Un ricordo sgualcito delle superiori?
Ho sempre immaginato la letteratura come un vestito stupendo, frutto delle nostre intuizioni, intrecciate tra di loro per trarne trame intriganti e appassionanti, ideate da noi. La letteratura non si trova solo nei libri di scuola, anzi, è più semplice e intuibile scovarla nella quotidianità, anche se spesso sfugge ai nostri sensi.


                  "S'i fosse foco", pietra miliare della letteratura italiana,                                                  cantata dal rivisitatore moderno per eccellenza: Fabrizio De Andrè.                                                                       
Le poesie trecentesche altro non sono che le antenate delle odierne canzoni commerciali. Per non parlare della Chanson de Roland: il poema epico divenne infatti il tormentone più acclamato nelle corti feudali. Dante, invece, con la sua Commedia scalò le classifiche  fin dalla prima stesura, rimanendo in pole-position fino ai giorni nostri.
Non sempre l’accezione “modernità” esprime qualcosa di innovativo e mai visto, ma può accogliere nel suo significato anche una rivisitazione del passato, colto con degli occhi nuovi, i nostri.
L.C.

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